Ho bisogno dello psicologo?

“La fatica più grande: affidarmi ad un'altra persona (...) ma la salvezza è stata proprio quella. Abbandonarmi e scoprire il sollievo di non annegare (...) di non precipitare nel vuoto…. perché uno sguardo altro mi sosteneva (...) dare voce a tutte le parti di me, dare a tutte una dignità e diritto di esistere con la loro verità. Ho scoperto che non volevo perderne neppure una, in tutte mi sono riconosciuta”
(Sheldon B. Kopp, 1975, pp. 26).

A volte, nel corso della nostra vita, si verificano delle “battute d'arresto”: momenti in cui avvertiamo una “dissonanza” tra la nostra esperienza interiore e le situazioni che ci troviamo ad affrontare; momenti in cui lo stress, le somatizzazioni, i piccoli o grandi “terremoti” emozionali, i disagi nelle relazioni interpersonali, la sofferenza e il senso di inadeguatezza scardinano l’equilibrio interiore preesistente; momenti nei quali le nostre “tentate soluzioni” ai problemi avvertiti e lamentati risultano essere inefficaci pur essendo, in tali frangenti, il meglio che possiamo e sappiamo fare.
È proprio in tutti questi frangenti che occorrerebbe ricercare “un'esperienza emozionale correttiva” (Alexander, 1946), uno spazio “protetto” (rapporto con il terapeuta) capace di illuminare le nostre risorse personali, all’interno del quale poter sperimentare nuove chiavi di lettura della propria storia, oltre all’apprendimento di nuove modalità relazionali più efficaci. Rivolgersi ad uno psicologo non rappresenta, come spesso viene erroneamente vissuto, la certificazione di un passaggio da una “condizione normale” ad una “condizione patologica”. Rivolgersi ad uno psicologo significa, invece, dare ascolto ad un’esigenza importante ed intima che comporta il prendere coscienza del proprio stato di malessere, assecondando il nostro bisogno di voler stare meglio e di volersi occupare finalmente di se stessi: significa, in altre parole, accettare di essere accompagnati in un viaggio di esplorazione della propria sofferenza che trova uno spazio e un luogo nel quale essere ascoltata, accettata e compresa
Esiste la “falsa credenza” di poter diventare dipendenti dal terapeuta, quando in realtà quest’ultimo, entrando in empatia con le nostre emozioni, non si sostituisce a noi stessi offrendoci indicazioni e suggerimenti, ma al contrario incoraggia e facilita un processo di autoconsapevolezza che consente la riappropriazione del “nostro potere personale” relativamente a quelle situazioni nelle quali sono state invece sperimentate disfunzionalità ed inadeguatezza.
Lo psicologo, facendo da “specchio” al nostro vissuto ed alle nostre emozioni nonché mantenendo la “giusta distanza”, ci consentirà di raggiungere quella crescita personale, che è alla base di qualsiasi processo di cambiamento.
L’accettazione dell'incognita e della sfida, nel processo di cambiamento, implicano un atto di fiducia verso chi ci guida, conducendoci inevitabilmente alla conquista della fiducia in noi stessi.

Mind Target ha predisposto la possibilità di un consulto rapido con uno psicologo il quale, oltre a darti consigli utili e necessari al raggiungimento del tuo benessere, ti indirizzerà (qualora ce ne sia la necessità) verso uno psicoterapeuta confacente ai tuoi bisogni.